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Quanto deve stare fermo un cane dopo un infortunio?

19, Nov, 2023 | Arena Veterinaria

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Quanto deve stare fermo un cane dopo un infortunio? Come professionista nel campo della medicina sportiva veterinaria ricevo ogni giorno la fatidica domanda da parte dei proprietari di cani sportivi.  Quest’ultimi sono in ansia e desiderosi di riiniziare a praticare attività sportiva con il proprio cane il prima possibile. La risposta non è mai semplice perché dipende da innumerevoli fattori. Essa dipende dal tipo e gravità della lesione conseguente all’infortunio e soprattutto quale è tessuto è stato coinvolto poiché ogni tessuto ha degli specifici tempi di guarigione. Tuttavia lo stesso tipo di lesione può dare luogo a situazioni cliniche diverse che cambiano da soggetto a soggetto con tempi di recupero variabili soprattutto in base all’età. Ricordiamoci che, una volta guarita la lesione, occorre preoccuparsi del recupero della funzione del tessuto colpito e del tipo di sport che il cane intende praticare. In genere i cani impiegati nelle discipline sportive mostrano una grande motivazione per quel dato sport e l’adrenalina spesso maschera il dolore che possono provare, portandoli a spingere e a compiere gesti atletici senza freni. Per questo motivo è responsabilità del conduttore e proprietario assicurarsi ogni volta che il proprio cane sia nelle condizioni ideali per evitare un aggravamento della situazione o una recidiva di un trauma pregresso. Noi possiamo scegliere di continuare a praticare sport anche da infortunati perché siamo consapevoli delle conseguenze e possiamo farlo “risparmiandoci”, i nostri cani no, di conseguenza vanno tutelati perché loro non rinuncerebbero mai a fare un’attività divertente con il loro compagno a due zampe!

quanto tempo deve stare fermo un cane dopo un infortunioCome già anticipato ogni tessuto ha tempi di riparazione diversi che condizionano perciò quanto deve stare fermo un cane dopo un infortunio. Prima di entrare nello specifico di ogni tessuto vediamo insieme in generale le fasi che attraversa il tessuto dopo un trauma. La prima fase è quella dell’infiammazione. In questa fase c’è un’attivazione del sistema vascolare (dei vasi sanguigni) con vasodilatazione, attivazione dei processi di coagulazione e produzione di proteine infiammatorie che permettono il richiamo di cellule del sistema immunitario. Dapprima sopraggiungono i neutrofili poi i macrofagi impegnati nella pulizia dei detriti cellulari, nella regolazione della sintesi della matrice, nel richiamo di altre cellule e nella formazione di nuovi capillari, grazie alle sostanze prodotte da tali cellule. La seconda fase è quella della riparazione/rigenerazione tissutale. In questa fase c’è una massiva risposta cellulare con replicazione di cellule dei vasi sanguigni (e quindi nuovi vasi per apportare sangue per apporto di cellule e ossigeno e rimozione degli scarti) e di fibroblasti (cellule del tessuto connettivo) che andranno a formare fibre connettivali disorganizzate. Quest’ultimo aspetto è fondamentale poiché tali fibre immature sono molto fragili non possedendo le capacità elastiche e la resistenza di quelle mature con il rischio di una recidiva della lesione se sottoposte prematuramente a carichi di lavoro. In seguito si formerà tessuto di granulazione. La terza fase è quella più delicata, ovvero la fase di rimodellamento e maturazione dei tessuti. Le fibre che dapprima erano disorganizzate iniziano a riorientarsi secondo le linee di forza e formando cross link a stabilizzare la struttura in modo che il tessuto acquisisca forza tensile.

quanto tempo deve stare fermo un cane dopo un infortunioOssa

Quando deve stare fermo un cane dopo un infortunio con conseguente frattura? L’osso è un tessuto composto per il 35% di materia organica e il 65% di materia inorganica. La materia organica è formata da diversi tipi cellulari (osteociti, osteoblasti, osteoclasti), glicoproteine e da fibre di collagene soprattutto di tipo I, ma anche di tipo III e IV. Quest’ultime conferiscono forza tensile e proprietà viscoelastiche. La materia inorganica è costituita da minerali quali calcio e fosforo che conferiscono rigidità strutturale. Il tessuto osseo è un tessuto dinamico in cui si equilibrano processi di deposizione di nuova matrice e riassorbimento di quella vecchia, in un continuo rimodellamento in risposta allo stress meccanico a cui viene sottoposto (soprattutto compressione e tensione assiale, flessione e rotazione). In seguito a frattura l’osso può ripararsi per prima intenzione se la distanza tra i monconi è tra 0,1 e 0,5 mm (e quindi non si forma callo osseo) o per seconda intenzione se tale distanza supera gli 0,5 mm. Nel primo caso già dopo 2-3 settimane l’osso si è riparato. Nel secondo caso occorrono dei tempi di immobilizzazione più lunghi. In generale i cuccioli hanno tempi di guarigione più rapidi in virtù di un’attività metabolica più rapida, dalle 2 alle 4 settimane sotto ai 3 mesi di età, da 1 a 3 mesi tra i 3 e i 6 mesi di età, da 3 a 5 mesi dai 6 mesi ad un anno di età. Negli adulti, sempre in caso di formazione del callo osseo, il completo recupero può avvenire tra 2 mesi ad un anno con processi di riparazione più rapidi in caso di chiodo centro-midollare o fissatori esterni. I tempi di recupero possono ridurre mediante l’impiego di terapie strumentali quali la magnetoterapia, gli ultrasuoni e le onde d’urto.

quanto tempo deve stare fermo un cane dopo un infortunioMuscoli

Quanto deve star fermo un cane dopo un infortunio che comporta una lesione muscolare? Il muscolo volontario o striato è composto da bande di fibre muscolari le quali contengono fibrille che a loro volta contengono sarcomeri in una struttura simile ad una matrioska. Le fibre muscolari nell’uomo possono essere di tipo I o II a seconda del differente metabolismo e velocità di contrazione. Quelle tipo I sono lente e hanno metabolismo ossidativo, le fibre di tipo II sono veloci e si suddividono in IIa con metabolismo ossidativo e IIb con metabolismo anaerobico glicolitico. Nei cani oltre alle fibre di tipo I sono presenti le fibre di tipo IIa e IIc, sono invece assenti le fibre IIb cioè quelle puramente glicolitiche. La proporzione tra le fibre di un tipo e di un altro cambia anche in base al tipo di allenamento sostenuto (es sprint vs endurance).

quanto tempo deve stare fermo un cane dopo un infortunioLe lesioni muscolari sono di vario tipo. Possono essere lacerazioni, contusioni, rotture, ischemie, stiramenti ecc. Le lesioni muscolari possono essere di primo grado (le fibre sono solo infiammate e si presentano intatte), di secondo grado (le fibre sono danneggiate parzialmente), di terzo grado (completa rottura delle fibre muscolari all’interno della lesione). La diagnosi è soprattutto mediante esame ecografico e riguarda soprattutto le lesioni di secondo e terzo grado. La riparazione ottimale è quella che porta alla formazione di fibre muscolari funzionali e non di tessuto cicatriziale fibroso che non possiede le stesse proprietà elastiche del tessuto originario pre-trauma e che può portare ad una recidiva della lesione se sottoposto a carico di lavoro. Durante la prima fase infiammatoria e la successiva fase di riparazione è bene osservare assoluto riposo. Durante questa fase è possibile utilizzare terapie strumentali come laser e diatermia per ridurre il dolore e l’infiammazione oltre che a stimolare la riparazione dei tessuti, da preferire in molti casi agli antinfiammatori che possono in alcuni casi ritardare la guarigione delle fibre muscolari o non essere sufficienti nel controllo del dolore. In genere è necessario aspettare un paio di mesi per il controllo ecografico per capire a che punto è il processo riparativo. il periodo di rimobilitazione muscolare che coincide con la fase di rimodellamento delle fibre dopo il riposo (il quale comprende la prima fase infiammatoria che dura 3-5 giorni e la seconda fase di riparazione fino a 6 settimane) dovrebbe durare il doppio del tempo di immobilizzazione o disuso. Ricordiamoci che una volta passata la fase di maturazione delle fibre, è opportuno osservare un periodo di ri-atletizzazione, ovvero si punta al potenziamento in modo da irrobustire le fibre muscolari e si reintroducono i movimenti specifici di ogni disciplina in modo graduale (es nel caso dell’agility si inizia con stecche a terra e salti dritti e poi via via si alzano le stecche, si introducono gli out e si inseriscono le zone, per ultima la palizzata o muro).

Tendini

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Le fibre immature disorganizzate sono assimilabili alle bacchette dello shangai poste in modo disordinato

Quanto deve star fermo un cane dopo un infortunio ai tendini? I tendini rappresentano la componente connettivale non contrattile dei muscoli, mediante i quali si attaccano all’osso. Sono composti da collagene di tipo I e fibroblasti o tenociti. I tendini possono ricevere l’apporto sanguineo o meno a seconda che siano ricoperti da paratenonio (vedi tendini del gastrocnemio e tricipite) o meno (vedi tendini flessori delle dita). Nel primo caso la completa immobilizzazione è controproducente in quanto si possono formare delle aderenze con riduzione dello scorrimento (ed è fondamentale la mobilizzazione passiva), nel secondo caso invece è necessario un periodo di riposo di almeno 3 settimane (fino anche 6 settimane per i grossi tendini) per permettere la riparazione e alla matrice di colmare il gap presente. Siccome il processo di guarigione prevede la formazione dapprima di fibre disorganizzate, occorrono almeno 4 settimane perché poi queste fibre si allineino correttamente secondo le linee di forza e solo dopo 4 mesi il tendine può apparire morfologicamente normale. Ricordiamo però tuttavia che a volte dopo un anno il tendine può aver recuperato solo l’80% della sua forza tensile.

Per concludere, ricordiamoci come con la fisioterapia è possibile accelerare i processi di guarigione e permettere una migliore ripresa a volte con un livello prestazionale anche più alto rispetto al pre-infortunio ma soprattutto abbassiamo notevolmente il rischio di recidiva della lesione!!!

Bigliografia: Canine Rehabilitation and Physical Therapy, David Levine, Darryl L. Millis