+39 340 383 0087 info@arenavet.it

La chiropratica nel gatto

23, Apr, 2016 | Chiropratica

Home » La chiropratica nel gatto

gatto-savannah

Molti pensano erroneamente che la chiropratica sia solo per umani, cani o cavalli. In realtà la chiropratica nel gatto è un ottimo trattamento del dolore cronico e delle rigidità articolari.

Siamo portati a pensare al gatto come un animale agile e scattante che abbia una flessibilità maggiore rispetto ad altre specie. Ci sono però alcune situazioni che limitano questa sua innata agilità e che richiedono l’intervento di un chiropratico specializzato in animali.

Il fondatore di questa disciplina, D. D. Palmer più di 100 anni fa pose le basi per un approccio terapeutico applicabile non solo all’uomo ma anche agli animali. Infatti qualsiasi essere vivente dotato di articolazioni e vertebre può giovare di un trattamento chiropratico. Le prime scuole di chiropratica negli Stati Uniti si trovavano associate a cliniche veterinarie dove si mettevano in pratica le manipolazioni sugli animali; nei primi anni del secolo scorso aumentava il numero di chiropratici animali e umani che operavano contemporaneamente su specie diverse. Negli anni ’80 nacque ufficialmente la prima scuola di chiropratica animale ad opera di una veterinaria Sharon Willoughby che dopo essersi laureata in medicina veterinaria, si laureò in chiropratica umana e decise di istituire una scuola aperta a chiropratici umani e medici veterinari. Nacquero poi altri istituti ma quello fondato da Dr Willowghby rimane uno dei tre college al mondo accreditati IVCA (International Veterinary Chiropractic Association). Si tratta della scuola dove io stessa mi sono diplomata.

Proprio in questa scuola ho imparato che ogni volta che è presente una sublussazione è necessaria una manipolazione o adjustment per ripristinare il corretto movimento di quella articolazione e non solo. Infatti la sublussazione non è solo una chinesiopatologia (in altre parole un’alterazione della mobilità) ma anche un “intorpidimento” di quegli input nervosi che alcuni recettori specializzati nella propriocezione mandano al cervello per comunicare la posizione e i movimenti delle articolazioni nello spazio. Per sapere se è presente una sublussazione è necessaria una diagnosi di un chiropratico o un veterinario specializzato in chiropratica degli animali.

Esistono tuttavia alcuni sintomi che ci possono far capire se il nostro gatto ha bisogno di una visita chiropratica.

  1. Eccessivo stretching (durata da 5 a 10 minuti) dopo essersi alzati
  2. Lentezza nel salire o scendere le scale
  3. Andatura rigida o incerta
  4. Difficoltà a saltare
  5. Dolore quando lo solleviamo
  6. Zoppia o trascinamento di un arto
  7. Incontinenza o costipazione
  8. Disagio nell’essere spazzolato o lisciato sulla schiena
  9. Digrignare i denti
  10. Leccamenti eccessivi
  11. Diminuzione del self grooming 

Quando mi viene portato un gatto preferisco visitarlo nella situazione di meno disagio per lui. Se è possibile prediligo una visita a domicilio in modo che non sia stressato per lo spostamento in ambulatorio dove può anche incontrare altri animali i sala d’aspetto che lo potrebbero agitare ulteriormente. Molto spesso il micio si presenta più rilassato in braccio al proprietario o su di una sedia o poltrona o addirittura sul pavimento. Il tavolo visita spesso è metallico, gelido e scivoloso. Se è l’unica superficie disponibile in ambulatorio  cerco di renderlo più confortevole con una traversa o una coperta.

La visita comprende sempre un’analisi dell’andatura mentre raccolgo i dati anamnestici,a cui segue una palpazione approfondita o “motion palpation”; una palpazione che mi permette di capire dove sono i blocchi articolari. Cerco sempre di essere il più delicata possibile in modo da far capire al gatto che si tratta più di una coccola che di una terapia. L’adjustment o manipolazione è raramente fonte di dolore, solo in casi dove ci sono delle contratture muscolari. La tensione può quindi essere sciolta con un massaggio.

La frequenza dei trattamenti dipende dal tipo di problema. In genere i primi saranno a distanza di una settimana a cui farà seguito un mantenimento.

La chiropratica nel gatto può essere associata a qualsiasi altra terapia anche in patologie non articolari importanti dove ci aiuterà a migliorare la sua qualità di vita (esempio malattie oncologiche, insufficienza renale, diabete, FIV, FeLV). E’ inoltre di grande aiuto nel recupero postoperatorio.

Questo articolo è liberamente tratto da http://felinewellness.com/well-adjusted/