Benché usato con successo da decine di anni in medicina umana, il laser sta ora diventando finalmente sempre più popolare in medicina veterinaria! Con questo mio articolo cercherò di illustrarvi tutti i vantaggi e le applicazioni di uno strumento terapeutico così importante.
Come il corpo umano, anche quello animale possiede dei meccanismi intrinseci di riparazione che si attivano in seguito and un trauma o a insulti di vario genere. Il problema risiede nei tempi impiegati dalle cellule per iniziare i processi rigenerativi che talvolta sono lunghi e faticosi perché spesso accompagnati da dolore e infiammazione. Questo aspetto ovviamente viene percepito negativamente soprattutto dai proprietari di un paziente sportivo che vorrebbero che il proprio compagno a quattro zampe ritornasse il prima possibile al suo optimum e non rischiasse una recidiva. Il laser entra quindi in gioco riducendo il dolore, l’infiammazione aumentando la circolazione sanguigna e normalizzando il metabolismo cellulare e quindi modulandone il consumo di energia.
Questo aspetto risulta utilissimo proprio in riabilitazione dove nelle prime fasi del recupero dopo un trauma o una chirurgia, il dolore e l’infiammazione rappresentano un ostacolo nella mobilizzazione articolare e nel ripristino della normale biomeccanica. Il laser viene quindi utilizzato con successo in medicina veterinaria proprio per promuovere e velocizzare tutti i processi riparativi di cute e connettivo muscoloscheletrico.
Come già accennato infatti il laser essendo uno spettro di luce ad una apposita frequenza e lunghezza d’onda penetra nei tessuti e modula la produzione di ATP da parte delle cellule (la moneta di scambio dell’energia a livello cellulare) dove nei tessuti danneggiati la sua produzione è alterata, velocizzandone il processo di guarigione. Tutto questo è quindi possibile senza l’impiego di anestetici o farmaci e in sedute che vanno da 3 a 10 minuti a seconda del protocollo usato o delle aeree da trattare. Gli effetti di solito sono cumulativi anche se l’effetto antalgico può manifestarsi già dopo un primo trattamento. Per questo motivo è usato con successo e senza alcuna sedazione nelle gengivostomatiti feline (gravi e molto dolorose infiammazioni di gengive e cavo orale del gatto di natura virale o immunomediata) in quei pazienti scarsamente collaborativi anche perché molto addolorati: questi gatti hanno infatti un immediato sollievo e si presta volentieri al trattamento.
Un piano di trattamento ottimale richiede dalle 2 alle 3 sedute settimanali e in totale si arriva ad ottenere un beneficio duraturo dopo 6-8 sedute (raramente 10). Durante il trattamento il paziente non avverte alcun disagio se non una piccola sensazione di calore e non di rado si rilassa così tanto da addormentarsi. Nelle patologie osteoarticolari croniche si possono anche osservare dei regimi di trattamento a cadenza settimanale anche per un paio di mesi invece che bi o tri settimanali. Il laser infine si può associare con successo ad altre tecniche manuali o strumentali senza effetti collaterali. Io infatti associo con grandi benefici il laser al trattamento chiropratico poiché mi permette di agire sul dolore prima di poter mobilizzare le articolazioni.
Il laser in medicina veterinaria è utile nel trattamento non solo di tutte le lesioni muscoloscheletriche (di tendini, legamenti, muscoli e fasce muscolari, articolazioni) ma anche per gestire con successo le lesioni cutanee ad esempio nelle ferite chirurgiche sane o infette o in ascessi e fistole grazie a speciali protocolli di decontaminazione batterica che associati a quelli di biostimolazione vanno a dimezzare i tempi di guarigione.
Ecco qui di seguito un pratico elenco di tutte le situazioni in cui il laser è un ottimo alleato:
- Lesioni tendinee
- Lesioni legamentose
- Artriti o artrosi
- Trigger points
- Stomatiti e gengiviti
- Otiti
- Ascessi, fistole e tasche gengivali
- Ferite chirurgiche e non
- Dermatiti
- Edemi
Ricordo inoltre che con una speciale lente distanziatrice è possibile usare il laser anche in agoupuntura andando a stimolare gli agopunti senza infiggere aghi, mentre cambiando fibra erogatrice e potenza, il laser è di utilissimo impiego in chirurgia per l’asportazione di neoformazioni dove permette un’ottima qualità di incisione grazie alle proprietà cauterizzanti e antiedemigene.
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