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La salute del cavallo a 360 gradi

9, Mar, 2018 | Salute del cavallo

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E’ ormai sempre più evidente che la salute del cavallo dipende da molteplici fattori e che cercare di prevenire o risolvere una patologia rivolgendo l’attenzione solo ad un organo o una funzione non porta sempre ai risultati sperati. Quando una terapia o un approccio non sono di successo il proprietario allora cerca consigli interpellando diversi professionisti (e non) della mascalcia, della podologia, odontoiatria, fisiatria, etologia ecc ma che spesso finiscono per dare tutti spiegazioni diverse al problema o che comunque non tengono in considerazione anche interventi sulla gestione quotidiana del cavallo; in altre parole finiscono per essere insufficienti forse perché ancora una volta non si prende in considerazione il cavallo a 360 gradi.

Allora c’è chi accusa questo o quel professionista di non saper fare il proprio lavoro o lo stesso proprietario si sente perso e incompetente in mezzo alle mille opinioni e consigli che gli vengono forniti.

Spesso purtroppo si affiancano ai tuttologi equini gli ultraspecialisti e quello che ne esce è uno scenario che confonde anche il proprietario più motivato e attento.

Più spesso si avverte quindi l’esigenza di una multidisciplinarietà di intervento ma in realtà non si sa bene come applicare questo concetto per tutelare la salute del cavallo: si finisce con il maniscalco/pareggiatore che dice una cosa, l’allenatore un’altra e il veterinario un’altra ancora. Questo succede soprattutto perché non si condivide lo stesso progetto e gli stessi intenti. L’ippiatria negli ultimi anni sta cercando di evolversi e di abbandonare gli antichi dogmi e riscoprire il concetto di naturalità del cavallo; si è visto infatti che quanto più ci allontaniamo dal rispetto delle esigenze naturali equine tanto più insorgono problemi per la sua salute. Nonostante questo anche nell’ambito dei promotori della gestione naturalizzata del cavallo ci sono diverse scuole ed indirizzi che entrano a volte in conflitto tra loro ad esempio per quanto riguarda il pareggio e le altre discipline come l’odontoiatria. Quindi, come fare?

In qualità di medico veterinario ho personalmente cercato di collaborare con quelli che a mio parere avevano un approccio simile al mio e con cui aprire un dialogo continuativo dove ognuno potesse apportare il proprio contributo senza gelosie e rivalità. In questo dialogo ognuno mette al servizio del cavallo le proprie competenze in modo da non trascurare nessun aspetto terapeutico e gestionale.

Per poter seguire questo approccio multidisciplinare mi sono perciò rivolta a pareggiatori, istruttori, etologi, dentisti, ortopedici, e anche a sellai di fiducia per personalizzare i protocolli in base al paziente cavallo che ogni volta è unico e diverso.

Tuttavia questa strategia non avrebbe alcun senso se non si tenesse conto della formazione del proprietario che è il primo e vero responsabile della salute del proprio animale. Questi deve essere messo nelle condizioni di poter capire le esigenze del cavallo e come, quando, perché intervenire con l’aiuto di un professionista qualificato.

Il termine “qualificato” a volte è dato per scontato ma cerco sempre di far capire ai proprietari l’importanza della preparazione del professionista che viene interpellato. Sebbene non ci siano registri o ordini unificati per numerose figure professionali che gravitano nel mondo equestre, ricordo che per quanto riguarda la fisiatria e la riabilitazione (di cui fa parte anche la chiropratica e l’osteopatia) queste discipline possono essere applicate per legge solo da medici veterinari che sono gli unici a poter elaborare un protocollo riabilitativo sia manuale che strumentale. Stessa cosa accade per le cure dentarie che devono essere prestate solo da medici veterinari.

Dr. Agnese Santi spiega l’importanza dell’alimentazione e delle cure dentali

Il pareggiatore Marco Campara spiega l’anatomia e la funzione del piede equino

 

 

 

 

 

 

 

Per tale motivo ho iniziato a tenere dei corsi insieme a colleghi impegnati nella tutela della salute del cavallo a 360 gradi. L’obiettivo è di fornire ai proprietari delle basi da cui partire e renderli critici e per certi versi autosufficienti nel soddisfare alcuni requisiti della gestione del cavallo. Tali corsi sono un’opportunità per spiegare la biomeccanica equina e l’importanza del movimento per la salute del cavallo e l’ausilio della chiropratica nella prevenzione e nella cura di svariate patologie insieme a professionisti di Equid Care Provider Team. Tra questi ricordo il pareggiatore PHCP Marco Campara e la dentista equina Dr. Agnese Santi MRCVS, CertAVP con cui ho già tenuto tre seminari (presso l’Agriturismo Campo Rosso, Equinatura e Circolo della Natura) in cui è stata data la possibilità ai discenti di applicare anche nella pratica i concetti spiegati. L’occasione è stata utile per osservare insieme alcuni cavalli e valutarli a livello di piede, articolazioni, colonna vertebrale e cavo orale per portarli con i nostri relativi interventi alla loro fisiologica condizione. Ad esempio un’alterazione dentaria può facilmente portare ad una malocclusione, quindi ad uno sforzo maggiore del cavallo durante la masticazione con conseguente infiammazione dell’articolazione temporomandibolare e dei muscoli ioidei e cervicali con conseguenti alterazioni posturali ed un errato consumo dell’unghia ecc. Questo è solo un esempio della situazioni difronte alla quali ci possiamo trovare. A volte è quasi impossibile stabilire qual è l’interazione che è intercorsa prima delle altre, ma operando a 360 gradi col tempo si riabilitano i casi più complicati.

Palpazione dell’articolazione temporamandibolare in una cavalla dopo che la Dr.ssa Agnese Santi ha ispezionato il cavo orale

Vi segnalo anche il prossimo evento che si terrà il 25 marzo 2018 presso il Trekking Horse – Equitazione di Montagna (Via Bocca Ravari 3/1, 40034 Castel d’Aiano) organizzato dal pareggiatore AHA Leonardo De Curtis e che vedrà come protagonista il sellaio Stefano Testerini (www.saddlemaker.it) e la sella, dove spiegherò l’importanza di questo strumento e le drammatiche conseguenze di un suo non idoneo utilizzo. Con Stefano Testerini e l’istruttore Marco Caprara organizzerò infine un workshop a maggio che sarà da pilota per altri seminari.

Per essere aggiornati su iniziative come queste potete iscrivervi alla newsletter del mio blog o seguire la pagina Arenavet o Equid Care Provider Team.

Il sellaio Stefano Testerini spiega le parti dell’arcione e quali misurazioni si prendono di riferimento

Invito tutti i colleghi e professionisti della salute equina a parteciparvi per poter avviare un confronto sul campo e arricchire lo studio.